Marco Giannetti – Società
Tutto ciò che appartiene alla storia non l’abbiamo compiuto noi.
Tutto ciò che appartiene alla storia non l’abbiamo compiuto noi.
Dei tuoi capelli d’oro ancora ne accarezzo la seta, permettimi ancora di sentirne il profumo,…
Le cose più nobili ed elevate non agiscono affatto sulle masse.
Se qualche riccone si è comprato lo statonon mi sono scandalizzato, già lo davo per scontatoquindi non chiedete se credo alla nazionementre pago il pizzo senza avere protezione.
Nel corso degli anni molte persone entrano nella nostra vita portando bene e gioia.Solo chi ne esce in silenzio lascia cicatrici profonde.
Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l’avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.
I medici in nero: è giusto, per salvare l’anima di qualcuno, cercare di uccidergli il cervello?