Anonimo – Società
Un mondo di dormienti non può sopportare l’apertura di una fessura dentro la sua oscurità.
Un mondo di dormienti non può sopportare l’apertura di una fessura dentro la sua oscurità.
Per capire se puoi comandare la tua famiglia o semplicemente l’intero mondo prova a immaginare il moltiplicare di te stesso in ogni persona.
Forse la paura più forte di tutte è accettare la verità.
Urlare per farsi obbedire dai figli è come suonare il clacson per far sterzare la macchina, e di solito ottiene lo stesso risultato.
L’emancipazione degli uomini fa progressi. Agli uragani danno ora anche nomi maschili, finora erano un privilegio delle donne.
Mi sento come una sfumatura: solo quando guardi il quadro nel suo insieme ti accorgi…
Quante vale di più la commozione interiore, rispetto quella esteriore dettata dalla formalità.
Per capire se puoi comandare la tua famiglia o semplicemente l’intero mondo prova a immaginare il moltiplicare di te stesso in ogni persona.
Forse la paura più forte di tutte è accettare la verità.
Urlare per farsi obbedire dai figli è come suonare il clacson per far sterzare la macchina, e di solito ottiene lo stesso risultato.
L’emancipazione degli uomini fa progressi. Agli uragani danno ora anche nomi maschili, finora erano un privilegio delle donne.
Mi sento come una sfumatura: solo quando guardi il quadro nel suo insieme ti accorgi…
Quante vale di più la commozione interiore, rispetto quella esteriore dettata dalla formalità.
Per capire se puoi comandare la tua famiglia o semplicemente l’intero mondo prova a immaginare il moltiplicare di te stesso in ogni persona.
Forse la paura più forte di tutte è accettare la verità.
Urlare per farsi obbedire dai figli è come suonare il clacson per far sterzare la macchina, e di solito ottiene lo stesso risultato.
L’emancipazione degli uomini fa progressi. Agli uragani danno ora anche nomi maschili, finora erano un privilegio delle donne.
Mi sento come una sfumatura: solo quando guardi il quadro nel suo insieme ti accorgi…
Quante vale di più la commozione interiore, rispetto quella esteriore dettata dalla formalità.