Davide Cericola – Società
Prima si lotta una vita per degli ideali, poi si vince, ma si muore per vecchiaia, poi quelli che vengono dopo non capiscono l’importanza della vittoria, e se ne fregano, poi si ritorna al principio.
Prima si lotta una vita per degli ideali, poi si vince, ma si muore per vecchiaia, poi quelli che vengono dopo non capiscono l’importanza della vittoria, e se ne fregano, poi si ritorna al principio.
La protesta dell’uomo debole non sarà mai una protesta forte.
Sono a favore della censura: ti affina la creatività, se qualcuno ti blocca sei costretto ad aggirare l’ostacolo. Detto questo, oggi non c’è censura e neanche satira.
L’informazione è tutto in una democrazia, se la abbandoniamo nelle mani di media controllati o semicontrollati dalla politica allora stiamo abbandonando con essa anche la nostra libertà di pensiero puntando dritti dritti ad un’omologazione di regime. Io non ci sto.
La peggior epoca storica è quella in cui l’amore può essere acquistato, la passione ipotecata e la felicità un abbaglio sbiadito. L’epoca storica peggiore è quella in cui diventano artisti i mistificatori e i figli benedetti, i brutti divenire belli e gli svenduti parlare alla folla. L’epoca storica peggiore è quella in cui il potere passa agli aguzzini e il popolo non considera la propria schiavitù.
Dalla lontana Nairobi, apprendo con profondo orrore che anche l’Italia ufficialmente entra in guerra. Con un voto scellerato del Parlamento, il tanto decantato tricolore si renderà complice e autore di morti di migliaia di civili, di assurde stragi, di bombardamenti su città, villaggi, su popolazioni inermi, ridotte alla fame da condizioni di vita disperate.Un voto di una gravità inaudita quello del nostro Parlamento, che colloca l’Italia in una pagina nera della storia del mondo, una pagina listata a lutto e datata mercoledì 7 novembre 2001.
La storia non è solo quella passata, la storia è anche quello che facciamo noi.