Sonia Sacco – Sogno
La favola che vorresti ha come spettatrici le stelle, come confidente la luna e come fedele complice il silenzio della notte.
La favola che vorresti ha come spettatrici le stelle, come confidente la luna e come fedele complice il silenzio della notte.
Ad occhi aperti nell’irreale visione: il mondo, un sogno che limita la libertà, illudendoti che sia solo questo:, tutto. Mi risveglio abbracciando nell’anima universale l’amore.
Mi ritrovai a pensare che, sebbene il tempo si ostinasse a scorrere impertinente pretendendo di avere ragione, nessun passaggio di luna sarebbe stato sufficiente ad allontanarmi dai miei sogni. Essi rappresentavano il mio destino. Essi erano la mia ancora di salvezza. Piegai il foglio e scesi di corsa quelle scale. Era giunto il tempo di correre. Correre incontro al vento che tanto a lungo avevo evitato. Correre lungo strade affollate di passioni e desideri. Correre attraverso ricordi da non cancellare, colori da non dimenticare, lacrime per rinfrescare il volto. Adesso ogni cosa aveva il colore del respiro che, impetuoso, arrivava a ricordarmi che il cuore palpita solo quando l’anima trova il coraggio di sognare ancora.
Regalati sorrisi. Ci penserà la vita a donarti lacrime.
Alcuni uomini vedono le cose per quello che sono state e ne spiegano il perché. Io sogno cose che ancora devono venire e dico, perché no.
Fidati dei tuoi sogni, perché sono i tuoi!
Mentre attendo che il sole torna a splendere mi godo il tramonto aspettando la luna per tornare a sognare.