Edvania Paes – Sogno
Vorrei una vita alla portata dei miei sogni.
Vorrei una vita alla portata dei miei sogni.
La vita è tutto quello che mi resta e l’amerò fino a quando avrò attimi da vivere, in compagnia o da sola, non importa. Resto male a volte anche quando ho la possibilità di viverla pienamente, quindi, anche restare male è vita.
Non vivo di falsi sogni. Ma mi nutro di veri ricordi. In questo mondo tristemente reale.
Mi ritrovai a pensare che, sebbene il tempo si ostinasse a scorrere impertinente pretendendo di avere ragione, nessun passaggio di luna sarebbe stato sufficiente ad allontanarmi dai miei sogni. Essi rappresentavano il mio destino. Essi erano la mia ancora di salvezza. Piegai il foglio e scesi di corsa quelle scale. Era giunto il tempo di correre. Correre incontro al vento che tanto a lungo avevo evitato. Correre lungo strade affollate di passioni e desideri. Correre attraverso ricordi da non cancellare, colori da non dimenticare, lacrime per rinfrescare il volto. Adesso ogni cosa aveva il colore del respiro che, impetuoso, arrivava a ricordarmi che il cuore palpita solo quando l’anima trova il coraggio di sognare ancora.
Ci sono persone che nascono con un’idea precisa di ciò che faranno nella vita, e che molto probabilmente ci riusciranno anche, avranno dei bambini una famiglia e il loro lavoro a cui tanto tengono.E poi dall’altra parte ci sono i sognatori, e purtroppo tra questi ci sono anche io, essere un sognatore è come essere una gazzella in gabbia, vorresti tanto correre, fuggire ma non puoi, i sognatori non sono adatti per avere una vita normale, i sognatori nascono per essere liberi, ma ormai la libertà è rara e i sognatori in estinzione.
I sogni fatti insieme sono più forti. Ti rendono “più forte”.
Se sognassi che nell’interpretare i sogni, Freud usa giri di parole, come dovrei interpretare questo sogno?