Gianluca Frangella – Sogno
Il sogno di partire è stare in piedi a mirare in silenzio quel punto lontano in cui col pensiero sei approdato e dal quale non vorresti più ritornare.
Il sogno di partire è stare in piedi a mirare in silenzio quel punto lontano in cui col pensiero sei approdato e dal quale non vorresti più ritornare.
È bene non crederci davvero ai sogni, sono solo una condensa di significati e residui, paure e desideri, immagini ed attese. Come può esserci dentro a tutto questo astratto una verità cui credere?
E se ti prude “un sogno”, grattalo con la fantasia, fino a scorticarlo. Socchiudi gli occhi e fai andare le unghie dell’immaginazione fino a vedere il sangue della soddisfazione.
La scissione tra sogno e realtà non esiste: quando le due cose si intersecano perfettamente diventando pensiero di volontà e azione, solo così evolvendosi in una sola cosa diventano creazione nella materia.
Stanotte ho fatto un sogno, il più banale della mia vita.Tornavo tardi, come sempre, dal lavoro, ma mi squillava il mobile ed eri Tu che mi chiedevi quando sarei arrivato.Entravo in casa e mi accoglievi con il tuo pigiama dalle mucche pazze.Preparavamo insieme un banale piatto di pasta, mentre parlavamo sorridenti di banalità.Ci sedevamo insieme sul divano guardando un banale programma televisivo.Poi, andavamo in doccia insieme, con te che indossavi una banale cuffia per capelli.Entrati a letto, abbiamo fatto l’amore sino ad addormentarci abbracciati.Stanotte ho fatto un sogno… Banale come la felicità.
Siamo fatti così noi sognatori. Sempre da soli, ribelli a qualsiasi abitudine che a noi non appartiene. Nessuna vita, viviamo adorando ogni semplice respiro e speriamo sempre nel domani, migliore di questo oggi. Senza intaccare nessun essere vivente, in Dio riponiamo il nostro avvenire.
I sogni sono poesie che non si scriveranno mai!