Mariella Buscemi – Sogno
Devo smetterla di fumare sogni. Poi mi lamento che si riducono cenere.
Devo smetterla di fumare sogni. Poi mi lamento che si riducono cenere.
Il genere umano non può sopportare troppa realtà.
Essi sono il dolce della vita, l’amaro lo gustiamo di giorno e nella notte assaporiamo solo il gusto dei sogni.
Ho tutto scritto sulla schiena. I mille rifiuti tra i reni, le impossibilità sulle scapole, l’ansia che scende dalla nuca a seguire le vertebre tra i suoi anelli e vi scivola in mezzo come nastro di raso finissimo; la paura che mi fa un giro di morte, da fianco a fianco, a cingermi saldamente. La paura. È un gioco diabolico il suo. Occhi sbarrati che, se anche volessi chiuderli per difendermi, non potrei. Non posso. Mi resta solo di voltarmi di spalle e continuare queste mie scritture, incise con bisturi dilanianti e sferzate crudeli. Poi, si rigenera. Pelle diafana ed elegante. Allontanarsi, dondolando.
Alle prime luci dell’alba i sogni vanno a dormire nel nostro cuore e prendono spazio i desideri.
I sogni sono l’inizio e la fine di ogni vita: un bambino immagina sognando ad occhi aperti, un vecchio ricorda sognando ad occhi chiusi.
A volte capita che scambiamo gli incubi per sogni.