Barbara Brussa – Sogno
Serbo nel cuore un dolce segreto e, nel respiro della notte, ne faccio ricami di fantasie sul velluto dei sogni.
Serbo nel cuore un dolce segreto e, nel respiro della notte, ne faccio ricami di fantasie sul velluto dei sogni.
Innesto talee di sogno da far fiorire nella brulla realtà.
Ci sono sogni che intrappolano il cuore e nutrono l’anima.
I sogni a volte possono dissuaderci da una realtà che non è quella che avremmo voluto ma che in fondo a volte è inconfutabile e stupenda certezza.
Il sogno è un desiderio ipotetico in un mondo reale.
La notte ci affida un cielo scuro da riempire, di colorati sogni.
Il proposito che lo guidava non era impossibile, anche se soprannaturale. Voleva sognare un uomo: voleva sognarlo con minuziosa interezza e imporlo alla realtà…Comprese che l’impegno di modellare la materia incoerente e vertiginosa di cui si compongono i sogni è il più arduo che possa assumere un uomo, anche se penetri tutti gli enigmi dell’ordine superiore e dell’inferiore: molto più arduo che tessere una corda di sabbia o monetare il vento senza volto…Sognò un uomo intero, un giovane, che però non si levava, né parlava, né poteva aprire gli occhi. Per notti e notti continuò a sognarlo addormentato…Nelle cosmogonie gnostiche, i demiurgi impastano un rosso Adamo che non riesce ad alzarsi in piedi; così inabile, rozzo ed elementare come quest’Adamo di polvere, era l’Adamo di sogno che le notti del mago avevano fabbricato…Nel sonno dell’uomo che lo sognava, il sognato si svegliò. […]Prima (perché non sapesse mai che era un fantasma, perché si credesse un uomo come gli altri) gl’infuse l’oblivio totale dei suoi anni di apprendistato…Non essere un uomo, essere la proiezione del sogno di un altr’uomo: che umiliazione incomparabile, che vertigine!.Andò incontro ai gironi di fuoco: che non morsero la sua carne, che lo accarezzarono e inondarono senza calore e senza combustione…Con sollievo, con umiliazione, con terrore, comprese che era anche lui una parvenza, che un altro stava sognandolo…