Edvania Paes – Sogno
Certe volte non sono certa se guido io i miei sogni o se sono loro a guidare me.
Certe volte non sono certa se guido io i miei sogni o se sono loro a guidare me.
Le lettere mai spedite sono quelle più sentite.
Se è peccato sognare, lasciatemi peccare in questi sogni senza fine!
Possedere è una di quelle illusioni che qualche volta sono necessarie al compimento di un sogno.
Questo è un sogno fra tanti, fatto in una notte tra le tante, da sola, forse come nessuno, o forse come prima o poi dobbiamo esserlo tutti. Sognavo l’unica felicità possibile in questo mondo: l’amore, l’amore in tutte le sue forme, l’amore di un amico, l’amore di un uomo, l’amore che non mi è concesso avere. E poi ero libera, libera da tutte quelle catene che ora mi stringono, libera da tutto ciò che mi lega alle cose e mi allontana dalle persone.Ma questo, era solo un sogno.
Molti anni fa sognai Cristo, come viene rappresentato comunemente nelle immagini. Un volto da cui traspariva un odio e una ostilità inimmaginabili. Si diramavano da esso ostilità e morte, dai suoi occhi rivolti verso di me. Io ero molto giovane, ancora nella spensieratezza, non avevo idea chi fosse o da dove provenisse. Il signore della svastica stava di fronte ai miei pensieri con occhi di ghiaccio e fuoco. Mi odiava a tal punto da essere come un’ombra sulla mia vita, che il Bene tuttavia cercava di tenere lontano. Che alla fine riuscisse a ghermirmi, forse era inevitabile. L’istinto di sopravvivenza della terra e delle stelle non può fare più niente, solo impedire che al Male sia concesso di imperversare totalmente per diventare il padrone di tutta la vita oltre questo cielo, annientandola. Non per moralità inopportuna, ma per verità matematica, che gli angeli stessi usano e di cui dispongono.
Ogni notte so che sei sempre lì ad osservarmi dolcemente e soavemente, e io sbadato ed incantato mi perdo in un cielo stellato.