Fernanda Irlante – Sogno
Il mare è di chi lo sa ascoltare, di chi lo sa amare, di chi ad esso dedica tutti i suoi sogni ad occhi aperti.
Il mare è di chi lo sa ascoltare, di chi lo sa amare, di chi ad esso dedica tutti i suoi sogni ad occhi aperti.
Di giorno immagazzino emozioni, di notte ne faccio sogni.
I sogni vivono nell’animo di chi non ha regole e va oltre ogni immaginazione.
Tu eri rapido, Morar, come un capriolo sulla roccia, terribile come una fiamma notturna nel cielo. La tua collera era una tempesta, la tua spada nella battaglia, un lampo sulla landa. La tua voce sembrava il torrente dopo la pioggia, il tuono grondante tra le montagne. Molti caddero sotto il tuo braccio; la fiamma della sua ira li consumò. Ma quando tu ritornavi dal combattimento, com’era calma la tua fronte! Il tuo viso era come il sole dopo la tempesta, come la luna nella notte silenziosa; il tuo seno era tranquillo come il lago quando è cessato il rumore del vento.
Spingersi oltre al proprio essere è pericolo, molto pericoloso, ma se si ci riesce danzerai sulla luna e sposterai le stelle a tuo piacimento…
E la faccia della luna le sorrise per l’ultima volta durante l’eclissi.
Fin quando l’uomo sarà in grado di stupirsi riuscirà ancora a sognare.