Angela Cicolari – Solidarietà
Se per gli dèi e per la morte, la vita delle persone è sempre stata un gioco divertente, fatto magari con una moneta, testa o croce, nel tempo dell’inganno della luce e del fuoco voglio vedere come si divertono.
Se per gli dèi e per la morte, la vita delle persone è sempre stata un gioco divertente, fatto magari con una moneta, testa o croce, nel tempo dell’inganno della luce e del fuoco voglio vedere come si divertono.
Se una mente era illeggibile, primo ci sarà stato un valido motivo, secondo non è detto che era illeggibile perché vuota. Se si guardano idee, concetti, superiori a quanto si è in grado di sopportare, si può impazzire. Terzo, la legge del contrario è la meno indicata per assoggettare tutte le altre a Dio. Non è capace perché non è la sua natura, non è il suo essere, l’essere non cambia con l’avere. Nemmeno con il non avere. Dio e gli angeli sono troppo abituati a considerare tutto come un assegno trasferibile, e che per avere “qualcosa” basta uccidere chi l’aveva prima. Non so in che universo credono di vivere, ma non sempre due è meglio di uno.
Sono a favore dell’individuo, perciò contro l’omonimia.
Se mettessimo la stessa passione che abbiamo per noi stessi a disposizione degli altri non esisterebbe l’egoismo.
Mettere paura, o meglio timore, non vuol sempre dire sperare nel peggio. Peggio semmai è una salvezza fasulla, vestigia senza gloria, fiducia di ottenere dal Dio denaro e dall’oro una speranza e un futuro che non può esistere nei calcoli della scaltrezza. Il concretizzarsi di una equazione non dipende dal tempo, ma dall’equazione stessa, che nella realtà delle leggi strutturali sussiste nel suo esito ed è già conclusa non appena si comincia. Ma sapere è una cosa, esserne consapevoli è un’altra.
La sensibilità e l’empatia di qualcuno non sono dei bonus da usare quanto si vuole. La pazienza ha i suoi limiti che finisce rovinosamente dove si toccano gli amici. Un padre che ama i suoi figli dovrebbe amarli e correggerli secondo giustizia anche col bastone, ma solo per evitare loro legnate peggiori, e nel regno deterioramenti devastanti che coinvolgerebbero pure lui.
Se l’egocentrismo fosse il punto di partenza, non si andrebbe molto lontano.