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Angela Perri – Sorriso

Un giorno una persona mi disse: “ma tu ridi sempre?”Io gli avrei voluto tanto dire: io rido per non piangere, (ma non avrebbe capito di sicuro).Invece mi limitai a guardare i suoi occhi e con un lieve sorriso gli risposi: “ridere fa bene, è contagioso. E poi il sorriso fa bene non solo a noi stessi, ma anche a chi è triste e lo riceve… dà speranza”.Per questo dico: non giudicate mai chi ride spesso.Magari può apparire sciocco o superficiale, o la persona più felice del mondo e senza problemi o dolori, ma non sempre è cosi, forse bisognerebbe soffermarsi un attimo e guardare più attentamente e pensare che dietro quei sorrisi si nasconda una persona che sta combattendo la peggiore delle guerre, quella contro se stessi e il proprio dolore, pur di reagire a questa vita nonostante abbia la morte nel cuore.

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    Conosciamo individui che sono – o sono stati – spontanei, i cui pensieri, sentimenti e atti sono l’espressione di loro stessi e non di un automa. Questi individui ci sono familiari per lo più come artisti. Infatti l’artista può essere definito un individuo in grado di esprimersi spontaneamente, e proprio così lo definiva Balzac; in tal caso, anche certi filosofi e scienziati devono pure essere chiamati artisti, mentre altri che passano per essere artisti ne sono invece tanto lontani quanto un vecchio fotografo può esserlo da un pittore creativo. Ci sono poi altri individui i quali, pur non avendo la capacità – o forse semplicemente la preparazione – per esprimersi in un mezzo oggettivo come fa l’artista, possiedono la stessa spontaneità. Ma la posizione dell’artista è vulnerabile, poiché in realtà si rispetta l’individualità e la spontaneità del solo artista riuscito; se non riesce a vendere la sua arte, egli resta per i suoi contemporanei un eccentrico, un nevrotico, così come il rivoluzionario vittorioso viene poi considerato uno statista, mentre il rivoluzionario fallito non è altro che un criminale. I bambini offrono un altro esempio di spontaneità. Hanno la capacità di sentire e pensare ciò che è veramente loro; questa spontaneità si manifesta in quello che dicono e pensano, nei sentimenti che i loro visi esprimono. Se ci si chiede perché i bambini piacciono alla maggior parte delle persone, credo che la risposta, a prescindere dalle ragioni sentimentali e convenzionali, vada cercata proprio in questo carattere della spontaneità. Essa attira profondamente chiunque non sia talmente arido da aver perduto la capacità di percepirla. In realtà non c’è nulla di più accattivante e convincente della spontaneità, in chiunque la si trovi.