Io Sakisaka – Sorriso
Il suo falso sorriso, l’ho sempre notato.
Il suo falso sorriso, l’ho sempre notato.
E davanti alle difficoltà della vita, stringi i denti e sfoggia sempre un bel sorriso sulle labbra!
Con un sorriso si cacciano via le lacrime, con una carezza passa un po’ di solitudine, con un abbraccio si cancella tutto.
Sorridere a volte è un bluff. Una tattica ardita, con la quale si prova di superare le avversità della vita.
Il sorriso viene dalle cose semplici. Dai ricordi, per esempio. Dal pane e marmellata della merenda da bambini. Dal gessetto che tracciava un percorso “saltellante” sull’asfalto, dai cartoni di Heidi, dalle filastrocche un po’ stonate. Dall’esserci salvati dalla punizione di andare dietro la lavagna, con la faccia rivolta verso il muro. Un sorriso macchiato di Nutella o della mamma che ci abbraccia per un bel voto. Dei cavalli a dondolo e della piscina di Barbie. Della Befana cui fingevamo di credere, sapendo benissimo che era la mamma a suonare il campanello. Il sorriso del pane e pomodoro fresco quando ti fermavi per un giorno intero sulla riva del male, della sabbia dentro al costume che prendeva vita propria e si muoveva. Il sorriso di te che disegnavi su fogli bianchi un mondo e avevi il coraggio e l’ardire, come tutti i bimbi, di dar vita a bambole e sogni. Il coraggio di alzarsi pimpanti dal letto alla domenica mattina. Il sorriso dei ricordi; Il sorriso nostalgico di alcuni profumi.
Far sorridere qualcuno è stupendo e scalda il cuore, ma avere la possibilità di rendere quel qualcuno felice lo sarebbe anche di più.
Eppure basterebbe poco, educazione e sorrisi sinceri renderebbero la vita potabile.