Giuseppe Prisco – Sport
Il decennio di vittorie milaniste? Stranamente, mi ricordo solo le partite che hanno perso.
Il decennio di vittorie milaniste? Stranamente, mi ricordo solo le partite che hanno perso.
Se questo può essere definito il secolo dell’uomo comune, allora il calcio, fra tutti gli sport, può essere definito come il suo gioco per eccellenza. In un mondo tormentato dalle bombe all’idrogeno e dal napalm, il campo di calcio è un luogo dove il buon senso e la speranza rimangono protetti.
Se segno, esulto.
Ho tanta rabbia dentro per come sono stato cacciato da Lotito. Gli ho regalato due anni, nei quali non prendevo nemmeno i soldi. Uno come me, che ha fatto di tutto per restare legato alla squadra, è stato ricattato per andare via. Sono stato “minacciato” anche nel periodo in cui mi allenavo fuori rosa. Nell’ultima giornata della stagione 2004-2005, dopo 10 anni di Lazio, mi è stato impedito di fare giro di campo per salutare i tifosi e sono dovuto andare io in curva. Investimenti non ne vuole fare e tutti i laziali man mano sono stati mandati via. Sta togliendo la lazialità. Si parlerebbe troppo di Peruzzi, Di Canio, Negro e poco di Lotito.
È meglio essere lenti a vincere che veloci a perdere.
A San Siro ormai c’è tutto: le partite, i concerti, tutti sul prato come quando ha suonato Brussprinter.
Non ho bisogno di fare la dieta. Ogni volta che entro a Marassi perdo tre chili.