Alessandro Ammendola – Stati d’Animo
Io non capisco se il vuoto è in me o se io sto nel vuoto.
Io non capisco se il vuoto è in me o se io sto nel vuoto.
Noi mentiamo in continuazione, fingiamo di essere diversi per essere accettati, siamo deboli e troppo spaventati dalla solitudine. Creiamo un mondo fantastico che crediamo essere fatto su misura per noi, con le bugie. Poi, la sera, quando la giornata finisce e abbiamo bisogno di qualcosa di concreto, per accertarci che la nostra vita non è andata sprecata, capiamo quanto siamo miseri e insulsi. Un mondo senza menzogne sarebbe – sembra incredibile dirlo – quasi “ingiusto”. Bisognerebbe mentire con meno costanza, a piccole dosi, niente di particolarmente importante. Non ha senso trasformare la nostra vita in palcoscenico se poi alla fine, quando cala il sipario, non si ricevono applausi, ma lanci di oggetti.
Oggi è una giornata meravigliosa, tutto sembra essere ovattato, rallentato. Solo qualche gabbiano svolazza di fretta, anche il mare nonostante sia mosso sembra tranquillo! Cammino sulla sabbia, i piedi sprofondano, mi volto ogni pochi metri e le orme rimangono impresse anche se per poco. Un onda ne cancella qualcuna, per fortuna, allora sono vivo! Si vivo e felice, felice con una cuffia e un kway… è una giornata meravigliosa dove tutti i pensieri e problemi annegano in un mare accogliente. E quando tornerà il sole sarò in paradiso.
Negli spazi tra un rumore e l’altro trovo frammenti di silenzio per scrivere le mie emozioni.
Il mio respiro è un’altalena nel vento, oscillante tra un affanno e un sospiro.
Sono consapevole del mondo e le sue regole del dramma che mi mangia ma qui non posso cedere io non posso smettere, ne sono consapevole che morirei senza qualche cosa in cui credere.
Per far si che le persone ti diano fiducia, cerca di meritartela.