Alessandro Ammendola – Stati d’Animo
Mi tengo dove nulla si sostiene.
Mi tengo dove nulla si sostiene.
A volte ci sono parole che ti lasci scivolare addosso perché sei convinta che mai nulla potrà accadere, a distanza di anni ti rendi conto che mai parole furono più profetiche, erano giorni dell’allegria della spensieratezza, avevi tutto il mondo, ma il mondo non era pronto ad averti.
Il vero amore non è altro che il desiderio inevitabile di aiutare gli altri ad essere quel che si è.
E poi ci sono quelle persone che ti bloccano, ma in fondo al loro cuore non ti dimenticano mai.
Questo mio bisogno, essenza della miseria, che mi fa afferrare tutto per negare l’inconsistenza del niente, mi lascia disordinata di inutilità che non somiglia, neppure lontanamente, all’essenza del mio desiderare di cui sono scarna e priva. Mille presenze moriture non mi fanno un’unica vita, né addosso, né dentro e mi copro, sopra e di lato, di suppletivi insensati, racimolando sensazioni in luogo d’emozioni.
La sensibilità non ha pietà. Cinica e spietata, sfonda la porta dell’orgoglio e ti sbatte in faccia un’emozione.
Per imparare ad amare, si dovrebbe avere il coraggio di stare soli, e la voglia di rischiare di stare insieme tutta la vita.