Alexandre Cuissardes – Stati d’Animo
Se voglio veramente augurare il male a qualcuno gli dico “vorrei che stessi come me”.
Se voglio veramente augurare il male a qualcuno gli dico “vorrei che stessi come me”.
Vivendo soffro. Soffrendo vivo.
La malinconia non è tristezza, la malinconia è qualcosa di più, va oltre la tristezza stessa, la malinconia è una crepa dell’anima dove si è insinuato un ricordo che brucia di rimpianti.
Si avvicina l’ora, e sono solo. Chi la allontanerà da me quest’ora, se sono solo?
Cercami anche se non ti cerco. Resta anche se ti mando via. Perché è in questi momenti che ho più bisogni di te.
Ho uno sguardo che si volge sempre indietro quando gli occhi non mi reggono e le pupille tremano difronte alle visioni distorte. I miei occhi non hanno coraggio, si perdono nell’immaginario e negano il reale. Vecchi e cedenti, sulle stampelle del ricordo, zoppicano tra gli incastri della memoria e riposano all’ombra delle fronde del nostalgico, bagnati dalla pioggia del non vissuto.
Non m’importa essere inseguita e nemmeno esser superata. M’importa invece di chi sa allungare o rallentare il suo passo per raggiungermi e camminare al mio fianco.