Gigliola Perin – Stati d’Animo
Un nuovo giorno s’appresta a nascere, ed io lo guardo con occhi pieni di solitudine ed il cuore colmo di malinconia.
Un nuovo giorno s’appresta a nascere, ed io lo guardo con occhi pieni di solitudine ed il cuore colmo di malinconia.
Le mie sono riflessioni occasionali e superflue. Mi secca addirittura proporle. Ma esse non tolgono nulla al valore dell’uomo; né migliorano l’espressione del suo corpo. Ma in realtà niente altera niente, e ciò che diciamo o facciamo sfiora soltanto la cima dei monti nelle cui valli dormono le cose.
Dubbi ed incertezze accompagnano i passi della vita, inseguo cosi i misteri dei sogni, luoghi sconosciuti, immensi all’anima, ma dubbiosi alla mente, dubbi ed incertezze, camminano precedono i passi tortuosi ricercando quel mistero quasi come fosse un demone da catturare, per placare un cuore, un cuore che si perde nel labirinto di vita umano agli occhi ed invisibile all’anima che confonde i stessi dubbi ed incertezze, lasciando il vuoto sommerso in un bizzarro e caotico senso che è è la vita!
Sorridi con te stessa, solo perché hai quella voglia matta di sorridere, perché vuoi sentirti libera, libera di ogni pensiero, se non un unico pensiero quel nome da poco conosciuto quello che ti fa svegliare la mattina e sorridere, quello che risveglia in te la bambina addormentata, quello che ti dice, su, su credici ancora ancora una volta, e, sorridi solo perché vuoi credere, credere ancora nel bello dell’amore!
Ho rinunciato al sole per qualche giorno, ho camminato all’ombra della luna. Ho seguito i tuoi passi, mentre raccoglievo briciole di noi. Ora in questa nuova alba il mio sorriso illumina il nostro cielo ancora buio, sto mandando il mio cuore da te, trasportato dal respiro del vento, e ti bacio con labbra silenziose.
Io non so voi, ma capisco che è inverno non tanto quando la temperatura si abbassa e fuori cominciano le prime nevicate, ma quando il freddo lo sento dentro, quando so che mi si è gelato anche il cuore.
Non chiedo poi tanto, se aspiro a qualcosa che ripaghi un po’ delle mie sofferenze. Non sono altezzosa, se chiedo finalmente un po’ di sana serenità. E nemmeno egoista se adesso sento la strana necessità di pensare a me. Non odiatemi se ogni tanto vi dirò: “no. Mi dispiace, ma non posso”. Non giudicatemi se alcune volte non ascolterò le vostre paure e i vostri dolori. Non fraintendetemi se, pensando un po’ a me, mi sfuggirà un vostro silenzio pieno di parole. Ho solo staccato un attimo la spina dal “mondo” per poter ricollegare un po’ quella che ha riacceso finalmente “me stessa”.