Gigliola Perin – Stati d’Animo
Mi sono sentita donna, tra pieghe di desiderio ed amore.
Mi sono sentita donna, tra pieghe di desiderio ed amore.
Non c’è niente di peggio che esser stati felici una volta nella vita. Da quel momento in poi tutto il resto ti rende infelice, anche le cose più insignificanti.
Ciò che non è alla portata degli occhi lo si può raggiungere chiudendoli, perché l’immaginazione ha costante fame di buio. Ed io, immaginando, ho viaggiato, amato, costruito e delle volte persino vissuto.
Parole ne ho sentite fin troppe. Gente di squallidi valori ne ho conosciuta in abbondanza. Fatti ne ho visti pochi. Ora so cosa conta e cosa non merita. So chi e come voglio essere e non me ne frega un bel niente di quante persone mi seguiranno e di quante continueranno il loro squallido cammino, purché lo facciano lontano da me!
Quasi per cent’anni, il profumo della cucina della Peppa si mescolava all’aria della valle ed era il richiamo per incontri di famiglie pennesi o di forestieri golosi che avevano gli occhi pieni di mare.Quegli odori continueranno anche se la piccola figura che aveva inventato la sostanza di quei miracolosi inviti si è unita alle ombre della sera che calano sul borgo.
Se le fantasie potessero divenire realtà, a quest’ora io e te staremmo insieme. Ma la realtà è ben diversa da tutto ciò, bisognerebbe accettarla e farsene una ragione, il problema però è che non ci riesco, perché tu hai colpito così profondamente il mio animo da lasciare una traccia indelebile di te dentro me, scuotendo la mia vita.
E vedo frasi, e vedo sorrisi, e occhietti dolci. E tutto trasuda falsità e indifferenza.