Lailly Daolio – Stati d’Animo
Mi guardo attorno e vedo solo cloni con facce diverse. Io non sono così, per me ogni giorno è diverso, perché io ogni giorno sono nuova dentro.
Mi guardo attorno e vedo solo cloni con facce diverse. Io non sono così, per me ogni giorno è diverso, perché io ogni giorno sono nuova dentro.
Uomo, rimembra che il pozzo da cui oggi attingi la tua felicità, potrebbe essere stato riempito dalle lacrime dei tuoi simili.
Riuscirò a sguainare la spada in battaglia anche questa volta a scapito degli altri e ne uscirai vittoriosa.
Ogni cosa è un colore. Ogni emozione è un colore. Il silenzio è bianco. Il bianco infatti è un colore che non sopporto: non ha confini. Passare una notte in bianco, andare in bianco, alzare bandiera bianca, lasciare il foglio bianco, avere un capello bianco… Anzi, il bianco non è neanche un colore. Non è niente, come il silenzio. Un niente senza parole e senza musica. In silenzio: in bianco.
Mi sono ritrovato in cima ad un vulcano islandese, ero un vagabondo depositario di allucinazioni fatte di carta, come un poeta germanico di Jena, seduto e gobbo sul suo scranno ruvido, in compagnia degli affanni del domani e le mani screpolate dalla pena e dall’inchiostro.
Amo quelle persone che dentro hanno enormi voragini, quelle che ogni giorno tirano fuori da esse qualcosa di nuovo, quelle che non finirai mai di conoscere fino in fondo.
È davvero strano come, spesso, le persone più solitarie e silenziose siano quelle più interessanti. Quel loro essere così scostanti, alle volte intimoriti, forse non è casuale. Forse temono che quel qualcosa che li rende speciale gli venga tolto dagli altri, forse hanno paura di far vedere quello che possono dare. Forse hanno solo paura di venire inghiottiti dalla fretta e la freddezza del mondo.