Dody Antonelli – Stati d’Animo
Le parole sono un’arma potente a nostra disposizione. Bisogna fare attenzione a come le si utilizza. In un attimo si possono illudere o demolire le persone!
Le parole sono un’arma potente a nostra disposizione. Bisogna fare attenzione a come le si utilizza. In un attimo si possono illudere o demolire le persone!
Spesso chiudevo gli occhie immaginavo un prato in fiore…un cielo azzurro con nuvole biancheche mi invitavano a volare…un mare dal colore cangiante…verde… azzurro… bianco…le onde che si infrangevano a riva…Ma aprendo gli occhi,davanti a me potevo vedere solo un muro grigio…e poca luce…e non capivo neppure da dove quella piccola lucepotesse arrivare…Nel corso della mia vita…ho chiuso spesso gli occhi e sono riuscito sopravvivere,grazie ai miei sogni e ai miei desideri…in attesa di riuscire ad abbattere quel moro grigio…oggi chiudo ancora gli occhi…e quando li apro…vedo ancora il muro grigio… ma è lontanolontano…in mezzo ad un mare meraviglioso…e per di più…il muro ha un grande buco in mezzo…non sono riuscito d abbatterlo completamente…ma… ci sono passato attraverso…seguendo quella piccola luce che riuscivo a vedere…
Cosa posso farci se mi amo così come sono. Cosa posso farci se non mi va di cambiare per accontentare chi non condivide il mio modo di essere. Lo so, non sono tipo facile, ho le mie manie, i miei limiti. Sono testarda, impulsiva, ma nessuno è perfetto. Chi non ha dei difetti!? Amo essere così perché so che dentro ogni mio atteggiamento si nasconde la vera “me” e non fingo mai. Ne per necessità, ne per comodità. Preferisco non piacere che essere apprezzata per ciò che potrei essere in una necessità del momento.
Saprò sempre riconoscere un vero abbraccio da un falso contatto di pelle. Non è difficile riconoscerlo. Quello vero resta e si ripete all’infinito, il finto contatto dura un momento e non sarà cercato più perché niente ha lasciato dentro a chi lo ha ricevuto o donato.
Non so se puoi sentirmi, voglio pensare di si. Sai quei giorni passati lenti, a non fare niente, mentre la tua vita pian piano si spegneva, quella calma apparente prima della tempesta. Come potrei dimenticare! Spero tu sia dove meriti di essere, insieme a quel padre che troppo presto mi è stato strappato. Tu che mi hai conosciuto a fondo, parlagli di me, digli di come sarebbe fiero di suo figlio, digli di quell’urlo soffocato tenuto dentro troppo a lungo, digli di quell’ultimo abbraccio tanto sognato e mai realizzato, di quell’affetto ormai sbiadito dal tempo, come mi manca. Ciao amico mio, spero un giorno di incontrarvi e di riprendermi ciò che in vita mi è stato negato.
Sono stato in quella che io chiamo la “terra di nessuno”, ovvero in un mondo che viaggia parallelo a quello reale. Un mondo dove mi chiudo quando dentro di me sto affrontando un dolore e una tempesta degna di tutto il mio coraggio. L’unica cosa che posso dire; è che fino ad oggi ho sempre avuto la fortuna di aver trovato il modo per tornare.
Sembra impossibile che qualcuno possa ritornare senza essere mai partito.”Eppure è ritornato” – ti chiedi.Nel silenzio, con la mente impegnata nei pensieri quotidiani, una voce.”Non sono mai partito, sei tu che hai dimenticato che c’ero”.Chissà come si sarà divertito a osservarmi mentre lo aspettavo.