Michele Sannino – Stati d’Animo
Sono ricco o povero, ho tutto o non ho nulla. Sono semplicemente me stesso, uno che si nutre di emozioni: quelle cariche di sentimenti, quelle che nascono dal cuore.
Sono ricco o povero, ho tutto o non ho nulla. Sono semplicemente me stesso, uno che si nutre di emozioni: quelle cariche di sentimenti, quelle che nascono dal cuore.
Credevo di essere forte e invece non lo sono perché ho paura di affrontare il futuro e le sofferenze che ho sopportato non possono essere una giustificazione.
La vita a volte è come un cane randagio, si accanisce con una persona e lo morde fino a fargli male.
Mi accosto all’immagine di una lastra di marmo. Piatta e fredda, si direbbe. Io, invece, rispondo: piena di venature. Porzioni levigate, bianche e finissime, altre granulose, intervalli di grigio tendente al nero o sfumati a cogliere accenni di azzurro, per poi, farsi più marcati e sembrare lividi. Ecco perché mi risaltano le venature, per via dei lividi con i quali entro, spesso, in confidenza perché senza non ci so stare e me li infliggo io per prima, anticipando i colpi di chi, pronto con la frusta in mano, mi farebbe ancor più male. Questo è il mio personale concetto di “tra i due mali, meglio quello minore” e quello minore è quello che m”infliggo io, si fa per dire, per carità, ché io picchio duro con il sadismo che mi tiene a braccetto e mi dà il salario a fine mese, lavoro alle sue dipendenze ed in tempi di crisi, non posso fare neppure la preziosa.
Ma i suoi occhi, Un po’ sbiaditi per i tanti giorni passati senza una mano di vernice sotto il sole e la pioggia.
Nell’isteria ho trovato il mio equilibrio, tanto che, se mi calmo vado fuori di testa.
Mi piacerebbe pensare che il male sia uno scherzo e che il bene ne sia il sorriso.