Francesco Galizzi – Stati d’Animo
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
Un miscuglio d’ingenuità e impostura, genio e ciarlataneria, misticismo e sregolatezza.
Io sono insopportabile, sono un disastro. Sono talmente difficile da non capirmi, talmente forte che nemmeno io saprei come distruggermi. Credi che sia facile entrare nel mio cuore? È in sofferenza piombaci, dopo aver assaggiato tutti i retrogusti dell’amaro. Le distruzioni sono state il mio innalzamento. Mi distruggo e mi rialzo. Ameresti un disastro? “
Se i pensieri corrono più veloci del tempo, allora è il tempo che si ferma a riflettere sulla caducità della vita.Ma è così bello abbandonarsi alle emozioni che a volte ci si dimentica di non essere eterni.
Quasi per cent’anni, il profumo della cucina della Peppa si mescolava all’aria della valle ed era il richiamo per incontri di famiglie pennesi o di forestieri golosi che avevano gli occhi pieni di mare.Quegli odori continueranno anche se la piccola figura che aveva inventato la sostanza di quei miracolosi inviti si è unita alle ombre della sera che calano sul borgo.
Quando le emozioni si sentono nell’anima, vale sempre la pena di viverle, anche quando si rischia il cuore.
Io prima me ne stavo sempre da solo, mi ricordo che non parlavo con nessuno pensavo dentro di me: a chi racconto tutti questi guai? Infondo mi dicevo se il destino è stato infame per quale ragione gli devo dare anche una mano?