Giuseppe Fiore – Stati d’Animo
Fin quando ci si commuove per dei racconti altrui, si è vivi, si è umani!
Fin quando ci si commuove per dei racconti altrui, si è vivi, si è umani!
Come un treno in corsa, niente mi può fermare, mi sono fatto le ossa, è tempo di caricare.
Noi mentiamo in continuazione, fingiamo di essere diversi per essere accettati, siamo deboli e troppo spaventati dalla solitudine. Creiamo un mondo fantastico che crediamo essere fatto su misura per noi, con le bugie. Poi, la sera, quando la giornata finisce e abbiamo bisogno di qualcosa di concreto, per accertarci che la nostra vita non è andata sprecata, capiamo quanto siamo miseri e insulsi. Un mondo senza menzogne sarebbe – sembra incredibile dirlo – quasi “ingiusto”. Bisognerebbe mentire con meno costanza, a piccole dosi, niente di particolarmente importante. Non ha senso trasformare la nostra vita in palcoscenico se poi alla fine, quando cala il sipario, non si ricevono applausi, ma lanci di oggetti.
Non sono una persona propriamente “possessiva” però alle mie “cose” ci tengo, soprattutto se l’ho pensate, ideate io e se sono legate a momenti particolari! Resteranno sempre “mie” e solo “mie” nessuno potrà togliermi la certezza di questo!
Osservare la pioggia da dietro una finestra, sentirne l’odore, fissare una goccia tra tante solcare silenziosamente il vetro per incontrare nel suo percorso altre gocce, unirsi e condividere un viaggio, breve come un respiro, intenso come un sospiro.
Ci sono momenti in cui comprendi che sei di troppo e sono proprio quei momenti in cui vorresti essere essenziale per quella persona.
Sono come una bestiolina colpita a morte che si rintana per leccarsi le ferite.