Harjashan Singh – Stati d’Animo
Tu che mi hai dimenticato, prova a cercare nel diario del tuo cuore. Magari in una delle pagine di quel diario vi è ancora scritto il mio nome.
Tu che mi hai dimenticato, prova a cercare nel diario del tuo cuore. Magari in una delle pagine di quel diario vi è ancora scritto il mio nome.
Ci sono strade che durante la vita percorri ma non te le ricordi, ed altre che mai usciranno dalla tua mente.
Mi dissero che il trucco è trovare un sentimento e lasciare che esso ti pervada, sino a quando non c’è più bisogno di pensare a cosa scrivere. Ciò che ho trovato mi spaventa tutt’ora. Mi spaventa quel senso di vuoto e passività che deriva dal dolore, quella voglia di arrendersi che segue la consapevolezza che la vita è quel che è e niente di più. Ma ciò che mi spaventa ancora di più è la prospettiva che il dolore sia realmente il mio sentimento guida. Non c’è cosa che temo di più.
L’emozione è bella perché non dura eternamente, è piuttosto l’eternità stessa ad essere racchiusa in essa.
Non è la distanza fisica il problema, è quella mentale. La prima si colma con la volontà e l’impegno, la seconda nemmeno col teletrasporto!
Mi è rimasto addosso tutto ciò che ho vissuto. Ho negli occhi tutto ciò che ho visto. Ho nelle orecchie tutto ciò che ho ascoltato. Ho nelle mani tutto ciò che ho toccato. Ho nel cuore tutto ciò che ho sentito. Non puoi amarmi, senza amare quel che sono stato. Non puoi prendermi, senza prendere tutta la mia vita.
A volte mi chiedo quando tutto ruota all’incontrario, quando la sfortuna ti segue, come fai a rimanere in silenzio, a non mollare a non piangere? Sicuramente sei forte, dirai “ogni giorno sarà diverso”, eh spero tanto che la tua ipotesi sia giusta amico mio, altrimenti o sei pazzo, o un utopista.