Anonimo – Stati d’Animo
Il primo vento autunnale si porta via le foglie dagli alberi lasciandoli spogli così come i miei ricordi di un’estate appena terminata.
Il primo vento autunnale si porta via le foglie dagli alberi lasciandoli spogli così come i miei ricordi di un’estate appena terminata.
La vita è quell’attimo che fugge via velocemente, acchiappala se puoi, e stringila forte.
Lo tengo in tasca, il rancore. Controllo bene di averlo ancora, a volte. Altre invece fingo di averlo smarrito.È che dipende, cambia e poi si estende. Tutto in base al dolore, agli incubi, ai mostri ammassati negli armadi. Il sangue perso in quel modo nessuno te lo riconcede più. E più han fatto soffrire e meno ci pensa a morire, il rancore.
A partita iniziata non si cambiano le regole del gioco.
Spesso quando le persone ci attaccano, ci giudicano e ci criticano ingiustamente ci sentiamo feriti reagendo con rabbia non perché “Ci sentiamo chiamati in causa” come spesso si pensa, ma per una insicurezza interiore. Un tempo anch’io ero così. Oggi determinate cose non mi toccano più perché non solo ho raggiunto una sicurezza interiore molto alta, ma sono talmente certa di chi sono che le chiacchiere e le offese di “mezze! Persone non possono toccarmi.
Per chi l’ha leso, mortificato, io l’ho perso. Non ce l’ho più un cuore.
Definiva un potere soprannaturale, l’effetto che lui aveva su di lei.