Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Esistono due tipi di risvegli, quelli in cui pensi che vorresti un caffè e quelli in cui pensi a chi vorresti ti portasse un caffè.
Esistono due tipi di risvegli, quelli in cui pensi che vorresti un caffè e quelli in cui pensi a chi vorresti ti portasse un caffè.
La sensazione è simile a quella che si prova quando si è bambini, e manca una figurina per completare l’album. La si vuole, la si desidera e la si cerca. Solo che una volta completato l’album l’euforia la provi per pochi giorni, dopo di che la gioia che hai provato, man mano svanisce. È realizzi che quell’album non è più così bello, come quando era incompleto. È ne incominci un altro, è un altro ancora, finché non troverai quello la cui completezza ti renderà orgoglioso e soddisfatto per tutta la vita.
Siamo pronti a perorare, dal divano del salotto, cause lontane geograficamente, storicamente, culturalmente, ma quando il vicino bussa per chiedere del sale non apriamo nemmeno la porta. Sarà perché l’impossibile è molto più comodo del probabile.
Nel salvare gli altri perdiamo noi stessi.
Quando la solitudine uccide tutte le speranze, nasce la disperazione.
Ridatemi gli anni 80/90 bim bum bam alle 4 le biciclette le partite a pallone in mezzo alla strada ridatemi le ginocchia sbucciate, ridatemi le urla di mia madre che gridava e sentiva tutto il quartiere che avevo fatto tardi, ridatemi la sensazione che dava un solo bacio sulla guancia dato dalla prima cotta alle medie. Ridatemi tutto…
Sono nato senza vestito, la mia pelle mi custodiva, mi sentii ricco: ero fortunato, ero vivo. La mia stella brillava come gli occhi di chi mi amava, ora, cresciuto guardo fuori dalla finestra, l’umano mondo è distratto. Vedo la povertà: è scolpita nei cuori. Dov’è la ricchezza sensibile dell’essere. D’innanzi alle tragedie sento un grido: sono fortunato, sono vivo.