Charles Bukowski – Stati d’Animo
Non sono abbastanza saggio e questa è una cosa terribile; è cosi facile diventare saggi che io proprio non riesco a farlo, non riesco a vederlo non riesco ad esserlo.
Non sono abbastanza saggio e questa è una cosa terribile; è cosi facile diventare saggi che io proprio non riesco a farlo, non riesco a vederlo non riesco ad esserlo.
Il sogno è germoglio di un fiore che sboccia in ogni stagione,il sogno è un tempo senza tempo,il sogno è un viaggio fra i vorrei,il sogno è la porta del cuore,io sogno e rinasco d’amore.
Io sono quella che sogna ancora, quella che crede nell’amore malgrado le mille delusioni, quella che lotta, quella che dice “ci sono” perché un attimo per le persone a me care lo trovo sempre. Io sono quella che quando serve diventa stronza, quella che si arrabbia se la trascuri, quella che darebbe l’anima, ma anche quella che quando non viene capita, alza le spalle e va via senza dir nulla e soprattutto non amo le repliche.
Quello che sto imparando a fare, è di tenere a bada le mie emozioni.
Il dolore vive di me. La gioia vive di sé.
Il suono dei tuoi pensieri sui miei dubbi ha lo stesso effetto del sole sulla nebbia.
Mi vesto di quelle che vengono definite stranezze. Ho le cerniere in pieno volto per aprire e chiudere sorrisi. Ho i lacci di un corsetto costrittivo sempre ben stringati sul petto per non lasciar uscire cuore a sproposito. Il mio cuore è a sproposito. È uno sproposito spropositato. Sproporzionato, sprangato e con la chiave lasciata da dentro, nella serratura, per impedire ogni tipo di incursione maldestra. Verresti mai a rubare a casa del ladro? E se il padrone di casa avesse saputo a che ora fosse arrivato il ladro, avrebbe lasciato l’uscio di casa incustodito? E non prendiamocela col ladro, ma col padrone! Ho le cerniere che vogliono essere oleate. Ho i nodi nel lacci.