Susan Randall – Stati d’Animo
E poi, lascio che la bambina in me venga fuori, raccolgo una margherita la porto alle labbra quasi a volerle colorare di un sorriso, vedo un aquilone che vola alto, il sorriso di uno sconosciuto, e, sono felice!
E poi, lascio che la bambina in me venga fuori, raccolgo una margherita la porto alle labbra quasi a volerle colorare di un sorriso, vedo un aquilone che vola alto, il sorriso di uno sconosciuto, e, sono felice!
Voglio essere quello che sono; sempre me stessa, anche con mille difetti. Meglio essere, sempre schietta e sincera, con la verità nel cuore anche con tante piccole imperfezioni, che seguire una corrente che non conosce il significato della parola “lealtà”!
La sensibilità si presenta con puntuale cinismo tutte le volte che vorrei mostrare la lucentezza della mia armatura.
Per quanto vogliamo dimenticare, il passato è sempre lì che bussa alla porta dei ricordi. Prepotente si fa spazio tra le vie del cuore. Non c’è modo per allontanarlo. Sa che impossibile è dimenticare, sa che potrà essere ricoperto da milioni di gesti, di carezze del presente, ma lui sarà sempre una ferita aperta che non si rimarginerà mai. Sarà quella porta socchiusa, e quella spina nell’anima, che nonostante i nostri sforzi segnerà per sempre il nostro agire e il nostro essere!
Un semplice ciao, può sembrare quasi insignificante, ma per qualcuno è come il sole che sorge la mattina.
Si possono fraintendere le parole, ma non si può fraintendere uno sguardo.
I miei errori? Loro mi insegnano. Sono io che non imparo. Forse mi convenga farne molti, molti altri. Fino a quando non imparerò ad imparare.