Giovanni Melucci – Stati d’Animo
Due sono le grandi gioie nella vita di un uomo: la prima quando per la prima volta può dire amo, l’altra, ancora maggiore, quando può dire sono amato.
Due sono le grandi gioie nella vita di un uomo: la prima quando per la prima volta può dire amo, l’altra, ancora maggiore, quando può dire sono amato.
Piangi se vuoi piangere, non fermarti, non vergognarti. Le lacrime bagnano il viso e lavano il dolore dell’anima. Singhiozza se vuoi singhiozzare con tutta la forza che hai, e quando sarai spossato chiudi gli occhi e assapora il senso di liberazione che alleggerisce il cuore e la mente. Quel senso di vuoto non è altro che l’inizio dello sgretolamento dell’amarezza. La notte non sarà sempre presente.
Ogni uomo dovrebbe essere compiaciuto di sé stesso e felice di esserlo: essere consapevoli della propria grazia rende luminosi.
Mi sento come l’aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l’elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l’ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l’uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
Anche la gente insensibile viaggia e arriva a destinazione, proprio come me, ma solo un animo sensibile riesce a catturare e godere delle immagini che scorrono velocemente da un finestrino. È così che vivo la mia vita, un’infinità di emozioni al rallentatore.
Nonostante l’immagine che do, anch’io ho un cuore.
Ci sono fiori che non dovrebbero mai essere recisi da chi non ode il loro profumo.