Stefano Gentilini – Stati d’Animo
L’illusione è la realtà di chi ha visto il nulla dentro alle persone.
L’illusione è la realtà di chi ha visto il nulla dentro alle persone.
La semplicità rende perfetta ogni cosa.
Svegliarsi nella solitudine del nuovo anno, e sapere che nulla è cambiato, fa vacillare la speranza. Unica mia forza.
Hai mai pensato al significato delle parole? Al dirsi “ti voglio bene”, per esempio. È uno tra i pensieri più delicati che possiamo regalare. Perché quando dico – ti voglio bene – lo faccio per informarti che desidero proprio il tuo di bene. Non il mio. Desidero che tu sia felice. Indipendentemente da tutto il resto. Indipendentemente da me. Ogni “ti voglio bene” non va sprecato, gridato, abbreviato. Perché sono fatti per essere sussurrati all’orecchio. Come i segreti dei bambini. Sono come una scatola magica, il baule dei giocattoli o dei vestiti vecchi. Sorprendono sempre. Se inaspettati, sconvolgono. Come gli acquazzoni d’estate. E hanno il gusto dei cioccolatini. Addolciscono la giornata, l’anima, il cuore. Come le zollette di zucchero nel caffè del mattino.
Affacciato su di un baratro i miei pensieri resi cenere al vento alla vista dell intorno. Il cielo è rosso non vi sono nuvole, senza stelle. È sceso un manto sulla città, come se qualcuno ci ha coperto contro il freddo della notte, non vi è più differenza tra il tetto delle case ed esso, tutto è unito, tutto è infinito, nessuna linea a dividere la terra dal cielo. Tutti al di sotto di questa enorme coperta. Qui sotto mi sento al sicuro avverto nuove sensazioni, belle sensazioni, mi sembra che niente è finito, avverto una certa calma come se ogni secondo ogni minuto fosse un eternità. Sono felice, gioco e gioisco di essere. Non esistono paure, qui sotto non vi è violenza, c’è solo pura voglia di vivere. Rallegriamoci, siamo dentro noi stessi. Possiamo sentire e godere di tutto il calore che avvertiamo…
Mi accosto all’immagine di una lastra di marmo. Piatta e fredda, si direbbe. Io, invece, rispondo: piena di venature. Porzioni levigate, bianche e finissime, altre granulose, intervalli di grigio tendente al nero o sfumati a cogliere accenni di azzurro, per poi, farsi più marcati e sembrare lividi. Ecco perché mi risaltano le venature, per via dei lividi con i quali entro, spesso, in confidenza perché senza non ci so stare e me li infliggo io per prima, anticipando i colpi di chi, pronto con la frusta in mano, mi farebbe ancor più male. Questo è il mio personale concetto di “tra i due mali, meglio quello minore” e quello minore è quello che m”infliggo io, si fa per dire, per carità, ché io picchio duro con il sadismo che mi tiene a braccetto e mi dà il salario a fine mese, lavoro alle sue dipendenze ed in tempi di crisi, non posso fare neppure la preziosa.
Talvolta penso che sei quello che vorrei che fossi.