Antonio Rega – Stati d’Animo
Perdere fiducia in quella persona che credevi fosse diversa dalle altre, lascia un male che difficilmente si risana.
Perdere fiducia in quella persona che credevi fosse diversa dalle altre, lascia un male che difficilmente si risana.
C’è, spesso, nelle cose non dette, o tacitate, o rinviate, o semplicemente ignorate, o dimenticate, l’attimo che forse era lì, nell’aria, nella mente, nello sguardo, nel cuore, per essere accolto come quel vagito a lungo atteso, come quel fiore sbocciato a sorpresa in un deserto, come l’anelito di un pensiero più volte represso dalle contrarietà, come quell’occasione ormai chiusa silenziosa nel tempio del rimpianti senza fine!
A luci basse non vedi ciò che è in chiaro.
Il più delle volte restiamo in silenzio, proprio per ascoltare ciò che il cuore non riesce a scandire mentre parliamo.
Prima non mi piaceva lui, adesso non mi piaccio io.
La voluttà è quell’intenso e profondo godimento, che coinvolge all’unisono corpo ed anima.
La solitudine non è mai con voi; è sempre senza di voi, e soltanto possibile con un estraneo attorno: luogo o persona che sia, che del tutto vi ignorino, che del tutto voi ignoriate, così che la vostra volontà e il vostro sentimento restino sospesi e smarriti in un’incertezza angosciosa e, cessando ogni affermazione di voi, cessi l’intimità stessa della vostra coscienza. La vera solitudine è in un luogo che vive per sé e che per voi non ha traccia né voce, e dove dunque l’estraneo siete voi.