Charles Bukowski – Stati d’Animo
Inspirai. Espirai. Mi sembrava di impazzire. Ma mi succedeva spesso.
Inspirai. Espirai. Mi sembrava di impazzire. Ma mi succedeva spesso.
Eccomi in bilico sulla corda che è divenuta la vita mia. Avanzo con passi leggeri e stanchi, devo solo decidere da quale parte lasciarmi andare. E quell’equilibrio che s’avvicina sempre più alla pura follia.
E poi vedi gente pettegola, in stato confusionale, che tutto il giorno non vive per capire se le chiacchiere sono vere o messe in giro, da chi ha scheletri nell’armadio che invece di pensare ai suoi ammazza persone, per mettere scheletri negli armadi altrui.
A volte basta avere un sogno per cui lottare e rimani attaccato alla vita.
Non posso essere più stanca dei miei occhi. Soggiogata dai miei cavilli, con clausole invisibili e post scriptum alla fine dei pensieri, ché ho sempre qualcosa d’aggiungere alla fine delle mie parole che non bastano mai, come me, che non mi basto mai. Ho tutto scritto in faccia, grafia illeggibile e distorta in una smorfia di dolore. Uno spasmo alla mascella ed un crampo allo stomaco a strozzarmi il dicibile. Anche stavolta, è un non detto.
I sentimenti sono come semi necessitano di terreni fertili per crescere e fruttare! Non tutti i cuori hanno queste proprietà, sono impossibilitati a dar frutto!
L’Odio è seminato nella mente del mortale che non abita consapevolmente l’Essere.