Giuliana Zarantonello – Abitudine
Quando dici o fai qualcosa di inaspettato, che va fuori dalla normalità, noti l’imbarazzo delle persone che restano lì a guardare senza dire nulla, senza chiederti nulla.
Quando dici o fai qualcosa di inaspettato, che va fuori dalla normalità, noti l’imbarazzo delle persone che restano lì a guardare senza dire nulla, senza chiederti nulla.
Non sopporto la gente che sputa nel piatto dove ha mangiato quando prima ci faceva…
Siamo responsabili delle nostre parole, non delle interpretazioni che gli altri ne danno.
Rido… rido perché penso a tanta gente che rivela la sua tristezza non facendo nulla…
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo “malati di abitudine”. Chi è abitudinario accetta qualsiasi cosa, qualsiasi dolore. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, che ci sono indifferenti, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, si è impotenti nel reagire. L’abitudine è il più spietato dei veleni, entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce poco a poco nutrendosi della nostra vita, e quando ce ne rendiamo conto è ormai troppo tardi, ogni nostro gesto è condizionato, continuiamo ad “amare”, per abitudine, una persona “estranea”.
Non mi piace ricordare, chiamare a gran voce un ricordo e isolarlo dalla compagnia sterminata…
È tutta una catena… devo essere solo… quando sono solo divento triste… quando divento triste bevo… quando bevo scrivo.