Maria D’ Angelo – Stati d’Animo
Amo la gentilezza perché ha conosciuto gioia e dolore.
Amo la gentilezza perché ha conosciuto gioia e dolore.
Le cicatrici servono. Servono a ricordare che ci si può far male, che esistono i bastardi. Ma a volte siamo noi, l’unico “bastardo” che abbiamo davvero incontrato. L’unico in grado di farci del male davvero. Ci ricordano che vivere non è semplice, decidere non è semplice. Basta giocare una carta sbagliata e può finire una partita. Le cicatrici servono a renderci più forti e invulnerabili, a costruire muri invalicabili fra noi e il dolore, fra noi e il nostro cuore, fra noi e il mondo, fra noi e le bugie, fra noi e la verità, fra noi e la nostra anima. Le cicatrici sono bastarde, sanguinano all’improvviso e ci riportano indietro nel tempo “di quel dolore”, ma servono a farci crescere, a renderci impenetrabili ad altro dolore. A renderci abbastanza forti da non soffrire ancora.
Il cielo ha partorito il sole. E i suoi primi raggi sono i vagiti benedetti del neonato che vuole svegliare il mondo.
Non pianifico la mia vita, non organizzo emozioni e sentimenti. Non programmo parole e azioni. La freschezza e la briosità di una persona spontanea resta qualcosa di ineguagliabile. Ho soffocato fin troppe parole e ho taciuto fin troppi pensieri. Adesso voglio essere quello che sono, alla luce del sole e non aver più paura di mostrare quello che ho dentro.
È meglio essere il numero che non un numero.
Non esiste rinascita più bella di quella di un cuore ferito che torna a fiorire.
Hai saputo farmi credere a storie tra noi impossibili. Ma è stato così bello sognare ad occhi aperti con te, nutrirmi di quelle emozioni così vere tanto da riuscire a morirti addosso, perché solo con te, avrei potuto vivere la mia più bella favola.