Silvia Nelli – Stati d’Animo
Il perdono lo concedo a chi sbaglia senza volerlo. Non dimentico i torti ricevuti soprattutto se voluti! Credo in una sola giustizia ed è quella che la mia coscienza mi prospetta!
Il perdono lo concedo a chi sbaglia senza volerlo. Non dimentico i torti ricevuti soprattutto se voluti! Credo in una sola giustizia ed è quella che la mia coscienza mi prospetta!
Tu sei una di quelle persone che da sole non sanno stare, non importa chi abbiano accanto, basta che ci sia qualcuno.
La verde speranza di ogni nuovo inizio, è un’alba dai colori pastello, che ti accende gli occhi, per illuminarti il cuore.
Se le persone prima di parlare azionassero quel qualcosa chiamato “cervello” spesso si eviterebbero tante cose. Purtroppo non tutti sono dotati di questo mezzo chiamato “intelligenza” per questo abbiamo attorno a noi milioni di bocche che parlano a sproposito, ipocriti che si fingono santi e finti perbenisti vestiti di “fede” pronti a pugnalarci in nome del diavolo!
Mi sento come l’aereo, che è precipitato. Distrutta. Mi sento come il deserto, che è monotono. Noiosa. Mi sento come il pilota, che è lì da solo. Disperata. Mi sento come l’elefante, che è stato mangiato dal serpente. Inghiottita. Mi sento come il bambino, che non viene preso sul serio dagli adulti. Incompresa. Mi sento come la pecora, che è stata disegnata nella scatola. Imprigionata. Mi sento come il pianeta, che è lontano. Piccola. Mi sento come il tramonto del sole, che è diventato abitudine. Senza valore. Mi sento come il baobab, che è un pericolo. Indesiderata. Mi sento come il vulcano, che sta per esplodere. Impaziente. Mi sento come il re, che si aspetta troppo. Delusa. Mi sento come il vanitoso, che vorrebbe essere ammirato. Insoddisfatta. Mi sento come l’ubriacone, che beve per dimenticare. Dipendente. Mi sento come l’uomo che accende i lampioni, oppresso dalla consegna. Schiacciata. Mi sento come il geografo, che vuol capire tutto ciò che esiste. Ignara. Ma sono anche il fiore, che ama il Piccolo Principe. Sono anche il Piccolo Principe, che vuole addomesticare la volpe. Sono la volpe, che riesce a fidarsi di qualcuno, costi quel che costi. E di me si deve prendere tutto, quello che sono e quello che non sono. Ma ho una paura dannata del morso del serpente.
Non voglio morire recitando il tuo film, se proprio devo interpretarne uno, allora sarà solo il mio!
La pazienza è come l’attesa, alla lunga si stanca, ma i suoi frutti ripagano sempre il tempo speso.