Maikol Di Stefano – Stati d’Animo
Mi sono sciolta, le parole erano un fiume inarrestabile, i suoi occhi dinanzi a me il terreno dove straripare, ho voluto continuare.
Mi sono sciolta, le parole erano un fiume inarrestabile, i suoi occhi dinanzi a me il terreno dove straripare, ho voluto continuare.
Le false emozioni ci uccidono dentro e ci aprono il cuore come una scatoletta di tonno cui non v ‘ è traccia d’olio.
Cos’è il sigillo della raggiunta libertà? Non provare più vergogna davanti a se stessi.
È quasi Natale; e dopo di lui arriverà la notte del 31. Ricordo ormai che sono almeno tre o quattro anni che in quella notte guardo il cielo con gli occhi colmi di lacrime mandando i miei auguri a chi non c’è più, a chi avrebbe dovuto esserci ma se ne è andato, a chi avrei voluto ci fosse ma è andata male. Guardo lassù, in quel buio cielo e mi ci rispecchio, ci sprofondo con il mio vuoto, le mie malinconie. Il calore delle lacrime mi fa sorridere un po pensando che ogni anno non cambia mai nulla. Per questo questa volta non alzerò gli occhi al cielo, non festeggerò niente per scelta perché niente è cambiato e ormai ho perso la speranza che qualcosa possa cambiare.
Per un ideale si può anche morire ma resterei aggrappato alla vita con le unghie e con i denti pur di vederlo realizzato.
Ho guardato il mare, mi ha sorriso, ha raccolto le mie lacrime come una madre, e io ho sorriso. Lui si che mi capisce.
Ormai sono molto lontana da dove mi credono tutti, almeno nei pensieri; forse prima o poi riuscirò a esserlo anche nelle realtà.