Paolo Giordano – Stati d’Animo
In un angolo nascosto, erano rimasti con le labbra appiccicate, senza che nessuno dei due avesse coraggio di muovere un muscolo.
In un angolo nascosto, erano rimasti con le labbra appiccicate, senza che nessuno dei due avesse coraggio di muovere un muscolo.
Non penso al tempo sprecato, ma seleziono attentamente a chi dedicarlo.
Tra le tapparelle il sole entra, lasciando le sue ombre zebrate sulle pareti in questa stanza taciturna. Dentro di me la voglia di restare ferocemente nuda, nel mio silenzio, che silenzio non è; l’anima parla e non sa smettere. Il cuore desidera. Il ventre che pulsa grande voglia di lui. Le mie braccia cercano avvolgersi nel suo abbraccio, mentre le bocche si cercano con desiderio di baciarsi e nutrirsi tra i nostri sospiri.
Strana cosa l’illusione, ti fa credere di vivere la felicità in una palla di vetro aspettando di tanto in tanto il passaggio di qualcuno che ti faccia provare l’ebrezza di una nevicata.
Ci sono persone che si mostrano normali ma che dentro hanno un delizioso groviglio di complicazioni.
Dal sentimento al risentimento, il passo è breve.
E stanca, tengo stretta a me la speranza, senza lacrime perse, senza più voglia di credere, senza più forza, tengo stretta a me la speranza, la stringo all’anima mia, irrequieta alla vita, silenziosa cammino, nell’anima mia la speranza sorride, è tempo, tempo di guardare avanti, di non pensare più, a quel passato che lega e stringe con dolore un passato, passato non tanto passato!