Antonio Curnetta – Stati d’Animo
Mi sveglio con i capelli così in disordine perché i sogni della notte ci rimangono impigliati dentro.
Mi sveglio con i capelli così in disordine perché i sogni della notte ci rimangono impigliati dentro.
Chi sono? Forse un genio forzato dalla follia ad esprimersi oppure un folle che pensa di essere geniale scrivendo.
Non si tratta di essere diversi o di cambiare, capita di rendersi conto di ciò che si merita davvero. Il resto viene da se.
A volte irruento, umile, debole, forte, deciso e fragile, ecco forse questo sono io.
Non si è mai troppo lontani per trovarsi.
Dentro una vasca, nuda, mi sembra di annegare, mi pare il mare salato, l’onda più alta che si getta e si squassa, tempesta e burrasca, la testa sbattuta sullo scoglio, il rosso si squaglia, e il cuore matto nuota, districa i folti capelli neri e viaggia dal mio Mediterraneo al tuo vicino Adriatico e ti raggiunge in sogno, sogno, mia scialuppa di salvataggio, a bordo pirati e demoni, ricordi e timori, l’ancora che arpiona il desiderio ed è sussulto che vibra fin giù nei fondali, bellezza degli abissi, forzieri celati e scheletri. È meglio tornare indietro, non ti si raggiunge, si muore nel cercarti. Nuoto senza sosta e tiro un sospiro dall’apnea dei ricordi, riemergendo da questa mia vasca-mare.
L’errore è: attribuire all’altro il merito della propria felicità, e la colpa della propria possibile infelicità.