Susan Randall – Stati d’Animo
Il primo errore fatto incosciamente lo perdono, il secondo no!
Il primo errore fatto incosciamente lo perdono, il secondo no!
Non riesco ad avere un rapporto ravvicinato neanche con me stessa. Figuriamoci, con gli altri, a distanza.
Mi difende più questo mio manto di freddo col quale sono nata che non l’impressione di tepore che subito si disperde.
Dopo aver suonato Chopin, mi sento come se avessi pianto su peccati che non ho mai commesso e mi fossi afflitto per tragedie che non ho mai vissuto.
Come se si potesse dimenticare una persona soltanto non scrivendosi più. Smettere di cercarla in ogni citazione di Tumblr, canzoni, libri. Se solo riuscissimo a non pensarla più. Se solo ne fossimo capaci.
Un fiume di serenità scorre gorgogliando suona una musica familiare, antica ricordi di un tempo di pace giungono freschi immagini di serate sulla spiaggia a bere l’ultimo sole silenzi colmi di sguardi che si capiscono senza incontrarsi passi che portano a casa la sensazione di un giorno di vita piena la sazietà di un sentimento ricambiato, l’attesa fiduciosa dell’alba.
Le bugie più crudeli sono spesso dette in silenzio.