Émile Michel Cioran – Stati d’Animo
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
Sono uno dei fortunati che non ha mai versato lacrime per aver vissuto dei dolori, l’ho fatto per le gioie poi perse nel mio cammino…
Quando un amore finisce possiamo tapparci occhi. Naso e orecchie e nadre avanti, il vuoto e la tristezza si riempiono con la superficialità, tutto fino a quando non si decide di guardarsi dentro e fare i conti con se stessi! Troviamo rimpianti o illusioni!?
Non mi piace saltellare al centro del mondo, mi piace girarci attorno, e prima o poi succede sempre che qualcuno si distragga e alzi la testa.
A tutti noi capita di toccare il fondo, di sentirci soli, impauriti e non sappiamo cosa fare. Pensiamo che questa volta non riusciremo a superare questo momento. No, non è cosi. Ricorda, ciò che non ci uccide ci fortifica. Determinazione e buona volontà. Tutto passa basta non abbattersi e crederci.
C’è che mi piace starmene con me, ho teso un filo, tra me e il cielo. Vi appendo tele bianche, fiori di primavera, piccoli pensieri, con immenso bisogno di cose semplici.
Con l’indice destro incisi il suo nome sul finestrino dell’auto appannato. Guardai attraverso quelle lettere, scorsi il mio futuro.