Charles Baudelaire – Stati d’Animo
Stavo per morire. Un male strano, misto d’orrore e desiderio, era nell’anima innamorata: angoscia e speranza viva, senza ribelli umori.
Stavo per morire. Un male strano, misto d’orrore e desiderio, era nell’anima innamorata: angoscia e speranza viva, senza ribelli umori.
L’introspezione ci fa trovare spazi immensi nei quali velate ombre vagano a rammentare il tempo ormai fuggito: rivisitando a tratti questi celati spazi, facciamo rivivere i ricordi e par così che ognuno di questi si vesta di nuova luce. Ciò che triste sembrava prima, ora è vivace e nel subconscio si riserva grande spazio.Ci certifica così la gratificante certezza di aver vissuto con il calore dei ricordi più belli e più significativi del nostro tribolato passato!
Sono un vulcano addormentato, non svegliatemi.
La follia fa parte della mia vita. Non sarei me stessa se non fossi così folle.
La paura di rimanere da soli ci spinge a commettere errori che possono segnare il nostro futuro.
Gli sguardi più belli sono quelli che si ricevono dalle persone che ti vogliono veramente molto bene. Gli altri, ti scrutano soltanto.
Scissioni elettive. Li chiamo così i frammenti che saltano in aria come mine vaganti, a rischio scoppio, da quel mio me centrale che avrebbe bisogno di interezza. Proiezioni. Salti funambolici tra il trapezio del Sé e l’isoscele dell’Io. Tonalità. Crome e diesis che mi urlano dentro in sinfonie distorte e stonate. E più mi urlo, mi urlano, più m’insonorizzo e più non mi do retta. Il “no” è la mia ottava nota musicale. Mi sbatto gli occhi in faccia. Mi allontano, di schiena. C’è chi si prende le misure; io mi prendo le distanze.