Salvatore Currò – Stati d’Animo
La maniera migliore di onorare il passato è gettar via tutto quel che è stato, fuorché il ricordo.
La maniera migliore di onorare il passato è gettar via tutto quel che è stato, fuorché il ricordo.
A volte il pensiero di un’assenza fa molto più rumore dell’orgia di voci di mille presenze ed è un frastuono che nessuno può udire se non il tuo animo dilaniato. Non puoi girarti dall’altra parte, non puoi far finta di non udirlo, c’è. Puoi solo affrontarlo, lasciare che urli, saperlo ascoltare e far sì che il tempo trascini con sé l’eco del suo tormento.
Siamo poesia dimenticata e musica mai ascoltata, siamo lacrime buttate al vento e gioie perse tra le note del web.
Una vita non basta per capire cosa c’è in fondo al cuore e per restare in superficie, affonderai le tue emozioni, nelle quali nascondi la tua fragilità.
Stanca, stanca di essere l’appoggio di chi non ha di meglio da fare. Stanca di credere che esista ancora la sincerità. Stanca di continuare malgrado tutto ad essere vera. Stanca di ascoltare, di fare uno sforzo per capire e comprendere che ognuno è fatto a modo suo e devo accettarlo. Stanca di essere buona. Ora ho lo sguardo duro di chi ha un peso nel cuore. La mente sospesa in un prossimo “reset”. Il cuore deluso. Per chi come me accetta ogni lato e ogni pregio e difetto è difficile cambiare ma si può imparare a migliorare.
Osservo in silenzio il mutare del cielo, cambiano direzione le nuvole stasera, una ad una si rincorrono e si abbracciano, arrossiscono e si prendono per mano quasi a danzare nel infinito spazio. Chissà forse è per questo che amo il tramonto, sento di abbracciarti e di esserti accanto ovunque tu sia, ovunque io sia.
Perdonami se mi spoglio da questa malinconia, se spezzo le catene di questa prigionia, se mi libero della tua assenza, non smetto di amarti ma voglio darmi la possibilità di farmi amare ancora.