Robert Mitchum – Televisione
Mi piace la televisione, soprattutto perché la si spegne facilmente.
Mi piace la televisione, soprattutto perché la si spegne facilmente.
Se spegniamo la tv, spegniamo i delitti, le guerre, i cataclismi, le malattie e accendiamo la nostra vita.
Per essere eccezionali bisogna mascherarsi da normali, abbassarsi al gradino più basso, corteggiare senza pudore le casalinghe.
Più cantanti e più canzoni per molti pubblici diversi. Tanti ospiti “economici” perché la Rai è al risparmio. E sulle spalle della Clerici l’eredità pesante di Bonolis.
Televisione: il Tempio dell’umana stupidità. Lo spreco di menti che, nel silenzio del loro anonimato, rovescerebbero il mondo.
Non si è mai impegnata per diventare una star, possedeva un talento innato che non aveva bisogno di essere creato né plasmato. C’era e basta. Se fosse diventata un’insegnante di matematica non sarebbe stata ammirata quanto lo è stata come attrice: era destinata alla grandezza… non poteva diventare nient’altro.
Se si insiste un po’ con le “comunicazioni di mercato” – così le chiamano – o se si insiste un po’ con ben fatti “spot” televisivi, si riesce anche a convincere i millepiedi che si fa più in fretta e si fa meno fatica a viaggiare con l’aereo piuttosto che a piedi (anche con duemila piedi). È possibile anche convincere le farfalle notturne che è meglio comperare un televisore per guardare le farfalline che fanno la pubblicità seminude con mutande di vetri Swarovski, piuttosto che girare qua e là nel profumo dei prati aspettando di addormentarsi per sempre.