Mino Reitano – Televisione
Io sono nella vita esattamente come appaio in tv: un ignorante che si è fatto da solo.
Io sono nella vita esattamente come appaio in tv: un ignorante che si è fatto da solo.
Ogni volta che mi acconcio per una trasmissione mi faccio la domanda definitiva: “Andrei così a cena con gli amici? No? E allora perché devo andarci in TV”?
Se proprio non è possibile né migliorare né limitare la politica in tv forse sarebbe indice di buonsenso almeno vietarla ai minori di 18 anni, ai troppo sensibili ed agli psicolabili.
Sulle reti commerciali l’alta qualità degli spettacoli è rovinata spesso da queste piccole interruzioni molto seccanti che chiamano programmi.
Oggi c’è una forma di potere molto più sottile che è sostanzialmente il controllo del pensiero, il controllo delle idee. Questo è molto pericoloso perché io quando ho controllato le idee di tutti coloro che sono subordinati al potere, costoro pensano come il potere, lo applaudono, lo vogliono, lo desiderano, lo adorano. Perché pensano come lui. E poi il secondo grado, ancora più pernicioso, è il controllo dei sentimenti. Ci sono delle trasmissioni televisive che insegnano ai giovani come si ama, come si odia, come ci si innamora, come ci si arrabbia. Quando io ho determinato il controllo dei sentimenti, io ho il potere assoluto. Perché non solo penso come mi hanno insegnato a pensare i mezzi televisivi, ma sento come loro desiderano io senta. A questo punto sono arrivato alla completa gestione del mondo, su cui opero.
Recitare è un piacevole lavoro per bambini: fingi di essere qualcun altro vendendo te stesso.
Altro che Mosè, Cristo o Maometto è la televisione il profeta che l’umanità aspettava da millenni.