Amedeo Serino – Tempi Moderni
Le nostre convinzioni imprimono la nostra realtà. Il punto è c’è una realtà più reale di un’altra?
Le nostre convinzioni imprimono la nostra realtà. Il punto è c’è una realtà più reale di un’altra?
Non sarebbe meglio se il tempo impiegato a fotografare ogni singolo istante della propria vita fosse impiegato a viverlo? Mi rendo sempre più conto che con l’era digitale sia prioritario lo sfoggiare, far passare il concetto “io c’ero coglione e tu no, crepa!”, che godersi l’oggetto stesso della fotografia. E siamo sicuri che il resto del mondo sia davvero interessato a ciò che mostriamo? Che sensazioni vuol trasmettere la foto sfocata di un piatto di spaghetti allo scoglio? Non sarebbe meglio se avessimo meno immagini da mostrare e più brividi da ricordare, da condividere con una ristretta tribù? All’era dell’overdose da immagine si contrappone quella delle emozioni e credetemi, non c’è storia!
Guardatevi dalla grande tentazione delle carte di credito o del denaro di plastica, potrà essere l’inizio di una serie di incubi che vi toglieranno il sonno, per poi portarvi all’inferno dei debiti impagabili.
L’assurdo nasce dal confronto fra la domanda dell’uomo e l’irragionevole silenzio del mondo.
Tutti attaccati ai telefoni perché non siamo mai dove e con chi vorremmo essere.
In un’epoca di pazzia, credersi immuni dalla pazzia è una forma di pazzia.
Nella vita incontrerai più maschere che volti, dissero. Ma i tempi sono cambiati e non è più adatta questa frase. In realtà ora s’addice di più: “nella vita incontrerai più facce da culo che volti.