Francesco Iannì – Tristezza
Improvvisamente il cuore ha voluto, sperato e creduto. Ma poi non ha avuto nulla, oltre al dolore per aver voluto, sperato e creduto invano.
Improvvisamente il cuore ha voluto, sperato e creduto. Ma poi non ha avuto nulla, oltre al dolore per aver voluto, sperato e creduto invano.
Per ritenersi viva, una persona ha bisogno di avere degli amici fidati. Perché se non si ha qualcuno a cui poter svelare ciò che si pensa, vuol dire che si è soli. Ed essere soli è una gran brutta cosa.
Nessuno capirà mai il mio dentro, ma la cosa che mi provoca più dolore, è che, nessuno ci prova. “Soprattutto le persone più vicino”.
Continui a camminare e ti accorgi di essere rimasto nel profondo un bambino, come se nulla fosse cambiato dal tuo primo vagito affacciato sul mondo. Ancora oggi passi di fronte ai fatti della vita con manine tese a voler prendere e dare, e con gioiosi occhi stupefatti, indifesi e soli.
Il dolore si manifesta in diverse forme. Se è fisico può risultare pungente, bruciante, localizzato o acuto. Può essere una fitta leggera, uno spasmo incontrollato, uno strazio infinito o un tormento. A volte si può placare facilmente con antinfiammatori e analgesici. Se è morale allora la chiamiamo sofferenza. Con una parte conviviamo tutti i giorni: serve per accrescere e affrontare l’adattamento alla vita. […] Una sofferenza però non la possiamo ignorare. È espressione di un’afflizione interiore più profonda. Cancella tutto, fa scomparire quello che hai intorno, anche ciò che ci appartiene di più. Da un dolore spesso si guarisce in fretta. E da una sofferenza?
La solitudine è un bellissimo posto da visitare, ma un pessimo posto in cui vivere.
Non lasciarti rattristare dalle tue rughe ma lasciale al tempo.