Sonia Sacco – Tristezza
Non è il dolore in sé ad annientarci, molto più spesso a farlo è la consapevolezza di aver di nuovo sbagliato e l’impossibilità di poter tramutare l’errore in qualcosa di giusto.
Non è il dolore in sé ad annientarci, molto più spesso a farlo è la consapevolezza di aver di nuovo sbagliato e l’impossibilità di poter tramutare l’errore in qualcosa di giusto.
È abbastanza per te Dio questo mio dolore? È abbastanza per te Dio questa condanna? È abbastanza per te Dio questo mio tormento? È abbastanza per te Dio questa disperazione? Dimmi è abbastanza? O vuoi ancora altro da me? Mi stai dissanguando come il tuo figlio in croce.
Mi dicono “non fumare, ti fa male”, forse perché non sanno che il fumo non mi ha mai fatto male quanto alcune persone, uccidendomi dentro.
Due piccoli cerchi che indicano una scelta. Due piccoli cerchi che racchiudono un mondo. Due piccoli cerchi che uniti insieme danno il senso alla parola Infinito.
È nei giorni di pioggia che ogni mancanza si fa sentire. La mancanza di un ombrello, la mancanza della forza e della voglia di affrontare la giornata, la mancanza di vestiti impermeabili, la mancanza di qualcuno. Perché ad ogni singolo uomo, donna, bambino manca qualcuno. A tutti, non si salva nessuno. Ed io, nei giorni come questi, di pioggia, ci penso con malinconia.
La tristezza e la delusione non tradiscono mai. Puntualmente, spesso, arrivano. Ti toccano.
A differenza della giovinezza che sfugge la depressione rimane per sempre e invecchiando si piange di più.