Cinella Micciani – Tristezza
Più il dolore è lacerante, più chiede un rispettoso silenzio.
Più il dolore è lacerante, più chiede un rispettoso silenzio.
Sembra di esser meno disgraziati, quando non si è soli a soffrire.
Manca poco ormai… la mia discesa nel buio più profondo, nello sconforto più totale, è quasi arrivata a destinazione. È un cammino che ti morde dentro, che ti lascia senza speranze, che ti consuma lentamente, poi verrà la rassegnazione, il sentirsi ancora una volta un corpo estraneo al mondo. Infine, la faticosa risalita, l’accantonare dei sentimenti, l’annullamento della propria anima a scapito di una parvenza di serenità, senza guardare in faccia a nessuno, fregandosene di tutto e tutti, facendo del cinismo il compagno di viaggio prediletto fino a quando il cuore tornerà a vivere, fino a quando un raggio di sole tornerà a scaldare, fino a quando un sorriso porterà la gioia.
Vento porta via la mia tristezza, vento porta via la mia amarezza, vento fammi volare via dai miei pensieri.
Io sono dove tu non sei, questo mi disse la felicità.
“Perché hai un’aria così triste?” “Perché sono 400 anni che aspetto. E non sta succedendo davvero.”
Perciò se è da un po’ che stai così male, il tuo diploma in fallimento è una laurea per reagire.