Claudio Visconti De Padua – Tristezza
La sera quando il silenzio è più intenso, diventa più difficile sopportare il tormento della tua distanza!
La sera quando il silenzio è più intenso, diventa più difficile sopportare il tormento della tua distanza!
E tutto inghiottì l’oscurità. Tutto tranne una lacrima… Anche nella notte più oscura non è difficile sentire il suono di un pianto.
Verrà un giorno in cui avrai piena consapevolezza che a lottare per la vita sarai veramente solo senza che nessuno possa aiutarti. Solo allora scoprirai quale sorta di tenacia si nascondeva in te, e riuscirai ad impiegarla senza nessun appoggio.
Sono un fragile vagabondo che ammirando l’infinito cielo… va cercandoti.Il mio cuore è lassù fra le stelle e sono lacrime quaggiù… sulla mia pelle.
Dopo ogni sofferenza non è vero che si diventa più duri, più forti, più cinici. Tutt’altro, ad ogni nuovo colpo, facciamo sempre più nostra una fragilità che spaventa. Spaventa noi, certo. Ma in primis terrorizza gli altri. E la gente è risaputo, non ama faticare. La gente non sa impegnarsi per amare qualcosa che è andato in pezzi già un milione di volte.
Il dolore è quel buco che le parole sovrasta in silenzi di lacrime mute, mute perché tu urli dentro.
Non amo nulla che può significare compromessi. Non amo i forse né i ma, detesto l’egoismo e la falsità che si camuffano da buonismo. M’irritano chi troppo facilmente giudica il prossimo, senza curarsi del male che può procurare sputando veleno. Penso solo che “l’invidia e l’arroganza” sono bestie pericolose.